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martedì 3 giugno 2008

Social network e advertising vanno d'accordo?

Fino a ieri ero convinto che i social network fossero un ambiente in cui intrecciare relazioni con altre persone e in cui interferenze esterne tipo lo spam e la pubblicità non fanno altro che infastidire.
In certi casi addirittura il banner (o un particolare formato di ads) può essere fonte di cattiva pubblicità per il brand.
Poi ho visto questi dati relativi agli investimenti dell'advertising in UK sui social network e qualche dubbio mi è venuto, anche perché insieme al'Olanda, il Regno Unito é il paese europeo dove la penetrazione del web advertising è maggiore.
Nel 2008 dovrebbe raggiungere il 77% (225 mld di dollari), ma è previsto che nel 2012 gli investimenti saliranno a 533 milioni di dollari, ben il 148% in più rispetto il 2008.

Ok, i social network sono i ritrovi virtuali in cui le persone spontaneamente si aggregano e comunicano, quindi l'opportunità di inserirsi in questi dialoghi è forte, è quasi un dovere provarci da parte di chi ci vede un'enorme amplificatore del proprio business.
Mi viene in mente però il paragone con chi alla domenica mattina suona al campanello di casa nostra per venderci aspirapolveri, enciclopedie o per purificare il nostro spirito: tempo 2 secondi, attraverso un giro di parole per non offendere l'altrui sensibilità, viene cortesemente invitato ad allontanarsi a distanza di sicurezza.
Perché quindi questo trend positivo? Se tanto mi da tanto, di qui a poco potrebbe capitare lo stesso anche in Italia.
Forse gli advertisers hanno trovato la ricetta giusta per entrare in punta di piedi nei social network senza farsi sbattere fuori?

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