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martedì 26 febbraio 2008

DivX chiude Stage6

Oggi ho ricevuto una email dallo staff di DivX.com, che riporto di seguito.
In pratica mi informano (in quanto utente registrato) che dal 28 febbraio il loro servizio Stage6 cesserà definitivamente.
Di fatto gli upload sono già stati bloccati e fino alla data sopra indicata saranno consentiti solo la visualizzazione e i download.

Giustamente fanno notare come ultimamente ci sia stato il boom di questo ed altri siti che pubblicano video, anche ad alta definizione, e che questo ha richiesto da parte loro di focalizzare le risorse sui principali obiettivi di business, quali il consentire l'acccesso a video ad alta qualità su qualsiasi tipo di dispositivo.

Sarà, ma come spiegazione non mi convince troppo....
Chiudono un servizio perchè va troppo bene e richiede troppe risorse per la gestione?
Un servizio destinato ai creatori di video e a chi voleva godere di una "video experience", ma che nemmeno tanto velatamente intendeva fare concorrenza a piattaforme come YouTube?

Secondo me invece non sono stati in grado di monetizzarlo a dovere.
Probabilmente era lecito da parte loro tentare, ma i mezzi non erano certamente quelli della concorrenza.
IMHO, a sfavore di Stage6 ha giocato il fatto che i contenuti si basano su un formato proprietario (a differenza delle altre piattaforme di video sharing) e che DivX.com di gratuito fornisce solo il lettore di questo formato (il software per la creazione è a pagamento).
Forse con una strategia di marketing che avesse favorito la creazione e la diffusione del formato Divx, chissà....forse in questo momento starei scrivendo un altro post.

E' un dato di fatto che questo formato abbia avuto i suoi momenti di gloria PRIMA che i masterizzatori di DVD (e relativi software di masterizzazione) si diffondessero tra l'utenza di massa.
Oggi non so quanto abbia ancora senso creare video in un formato nato per comprimere video e audio (con relativa perdita di qualità).
Che il DivX sia al tramonto?




I'm Tom (aka Spinner), a Stage6 user and an employee of DivX, Inc., the company behind the service. I'm writing this message today to inform you that we plan to shut down Stage6 on February 28, 2008. Upload functionality has already been turned off, and you'll be able to view and download videos until Thursday.

I know this news will come as a shock and disappointment to many Stage6 users, and I'd like to take a few moments to explain the reasons behind our decision.

We created Stage6 with the mission of empowering content creators and viewers to discover a new kind of video experience. Stage6 began as an experiment, and we always knew there was a chance that it might not succeed.

In many ways, though, the service did succeed, beyond even our own initial expectations. Stage6 became very popular very quickly. We helped gain exposure for some talented filmmakers who brought great videos to the attention of an engaged community. We helped prove that it's possible to distribute true high definition video on the Internet. And we helped broaden the Internet video experience by offering content that is compatible with DVD players, mobile devices and other products beyond the PC.

So why are we shutting the service down? Well, the short answer is that the continued operation of Stage6 is a very expensive enterprise that requires an enormous amount of attention and resources that we are not in a position to continue to provide. There are a lot of other details involved, but at the end of the day it's really as simple as that.

Now, why didn't we think of that before we decided to create Stage6 in the first place, you may ask? That's a good question. When we first created Stage6, there was a clear need for a service that would offer a true high-quality video experience online because other video destinations on the Internet simply weren't providing that to users. A gap existed, and Stage6 arrived to fill it.

As Stage6 grew quickly and dramatically (accompanied by an explosion of other sites delivering high-quality video), it became clear that operating the service as a part of the larger DivX business no longer made sense. We couldn't continue to run Stage6 and focus on our broader strategy to make it possible for anyone to enjoy high-quality video on any device. So, in July of last year we announced that we were kicking off an effort to explore strategic alternatives for Stage6, which is a fancy way of saying we decided we would either have to sell it, spin it out into a private company or shut it down.

I won't (and can't, really) go into too much detail on those first two options other than to say that we tried really hard to find a way to keep Stage6 alive, either as its own private entity or by selling it to another company. Ultimately neither of those two scenarios was possible, and we made the hard decision to turn the lights off and cease operation of the service.

So that's where we are today. After February 28, Stage6 will cease to exist as an online destination. But the larger DivX universe will continue to thrive. Every day new DivX Certified devices arrive on the market making it easy to move video beyond the PC. Products powered by DivX Connected, our new initiative that lets users stream video, photos, music and Internet services from the PC to the TV, are hitting retail outlets. We remain committed to empowering content creators to deliver high-quality video to a wide audience, and we'll continue to offer services that will make it easy to find videos online in the DivX format.

It's been a wild ride, and none of it would have been possible without the support of our users. Thank you for making Stage6 everything that it was.

--Tom



link: http://www.stage6.com/, http://www.divx.com/

venerdì 22 febbraio 2008

Condividere grossi contenuti con Pando

Pando è un'applicazione P2P che ha già coinvolto 17 milioni di persone nel mondo, grazie alla possibilità di scaricare grossi file multimediali, di pubblicarli sul web o di condividerli (dettagli di funzionamento).

La condivisione dei file avviene tramite account di posta o IM (Gmail, Hotmail, Yahoo mail, AOL mail, Skype, Yahoo messenger e MS Outlook) e gli allegati possono arrivare fino a 3 Gb, criptati ed eventualmente protetti da password.

Consente l'accesso a svariati canali tematici (purtroppo tutti in lingua americana), tra cui ESPN, CNN, Discovery channel, MTV, National geographics, NBA ma anche tanti altri di nicchia che non troverebbero spazio (e licenze) nella tv tradizionale: su questi è possibile attivare il download automatico dei nuovi contenuti pubblicati.

Permette di pubblicare i contenuti multimediali sulle piattaforme più diffuse: Blogger, Wordpress, MySpace, Facebook, Typepad, Xanga, LiveJournal, podcast o RSS.
Il visitatore che fosse interessato a quel contenuto e che non ha ancora installato Pando, verrà indirizzato automaticamente all'area di download dello stesso.

Per fare tutto ciò, Pando si basa su un concetto innovativo: per inviare i files basta specificare l'indirizzo e-mail del destinatario, che riceverà un piccolo allegato con estensione ".pando" con i riferimenti dei file da scaricare.
Contemporaneamente il file viene parcheggiato sui server di Pando (fino a 14 giorni, a seconda del tipo di abbonamento e di contenuto) per un download differito nel caso in cui il destinatario sia offline, ma in questo caso i tempi di scambio si allungano in quanto non verrebbero sfruttate le potenzialità del sistema BitTorrent.
Analogamente avviene usando un'applicazione di IM anzichè la posta.

L'installazione mette a disposizione sia un'interfaccia che una pratica toolbar.
Dall'interfaccia di Pando si può visualizzare ciò che si ha inviato o ricevuto.

I campi di utilizzo sono molteplici, dallo scambio rapido e sicuro di informazioni con i propri collaboratori, al podcast, allo scambio di contenuti multimediali lossless (ovvero senza perdita di qualità).
All'offerta consumer, Pando ne affianca altre interessanti pensate appositamente per le aziende:
- Pando Publisher, sistema di content management
- Pando Media Booster, per streaming di video HD full screen
- Pando Deployment Kit
C'è anche la possibilità di inserire ads in qualsiasi punto del video e di monitorarne le statistiche ed accessi, anche da dispositivi mobili tipo iPod.
Non contiene spyware, adware nè virus.
Le versioni sono 4, di cui una free: quelle a pagamento gestiscono fino a 3 Gb di dati contro 1 Gb, non contengono pubblicità, sono fino a 5 volte più veloci nel trasferimento dei dati, consentono di proteggere i dati con password, conservano i dati sul server per un periodo massimo di tempo doppio.
Al momento è disponibile per Windows Vista, XP, 2000 (SP4) e Mac OS X.

link: http://www.pando.com

giovedì 21 febbraio 2008

La TV live su Internet passa anche dal peer-to-peer



Joost è una piattaforma per la distribuzione in streaming di contenuti audio/video tramite peer-to-peer.

L'innovazione sta nel fatto che la capacità di elaborazione dei contenuti multimediali solitamente richiede risorse hardware robuste, mentre col p2p l'elaborazione avviene in modalità distribuita su vari client che condividono gli stessi dati.


Usato fino ad oggi principalmente per lo scambio di file (file sharing), ora le frontiere del p2p si allargano, esplorando nuovi territori.

Dietro il progetto Joost ci sono gli stessi autori di kazaa e Skype, due popolari applicazioni del p2p (la seconda è pensata per la telefonia via web), che mirano a rendere fruibile la televisione a larga banda sul web.

L'ostacolo da superare è costituito dalla capacità dell'attuale infrastruttura di rete pubblica di supportare adeguatamente lo scambio dei dati all'aumentare del numero dei client collegati, con conseguente rischio di saturazione della banda e congestione della rete.

A differenza delle tradizionali soluzioni di p2p, Joost organizza lo scambio dei dati in modo che i contenuti (ad es. un programma televisivo) possano essere fruiti dall'inizio alla fine senza attendere la disponibilità preventiva di tutte le sue parti, attivando la ricezione di quelli necessari in un dato momento.

Questi requisiti sono essenziali per la fruizione di contenuti on demand (cioè a richiesta), mentre evoluzioni del progetto potrebbero supportare anche un uso live (in diretta).

C'è anche la componente sociale di questo servizio: una volta connessi, è possibile:

  1. selezionare il canale desiderato (tra le migliaia disponibili) e fruire dei contenuti audio/video trasmessi
  2. collegarsi tramite instant messaging agli altri utenti sintonizzati sullo stesso canale
  3. invitare amici
  4. votare i contenuti
  5. costruire il proprio palinsesto
  6. condividere i propri canali di ascolto
  7. accedere ad una piattaforma blog

Nel frattempo ha firmato un accordo con la Warner Bros ed uno con la Aardman Animation, ma soprattutto si è accordata con Viacom per la distribuzione dei contenuti di Mtv e Paramount Pictures.

link: sito ufficiale , Joost Italia

martedì 19 febbraio 2008

Restyling per Wikipedia

Qualcuno di voi ha notato la nuova veste grafica di Wikipedia, più web 2.0-style?


domenica 17 febbraio 2008

Scaricare musica gratis e legalmente

Da oggi è possibile scaricare musica GRATIS ed in modo assolutamente legale!
No, non sono impazzito: basta registrarsi sul sito Downlovers.it, selezionare e scaricare i brani desiderati, a patto di accettare 30 secondi di pubblicità.
Infatti le aziende inserzioniste finanziano l'iniziativa pubblicizzando il proprio brand all'interno del portale sotto forma di spot e banner.
Il catalogo comprende 50 mila brani di musica italiana ed internazionale, compresi gli ultimi successi.

Questo modello di business sta in piedi in quanto Downlovers poi riconosce le royalties alle case discografiche.

Anche se era abbastanza ovvio che prima o poi si sarebbe arrivati ad una soluzione del genere, va rilevato che questo è il primo caso del genere in Europa, e guarda caso ha visto la luce proprio in Italia (dove la pirateria musicale ha raggiunto i livelli più alti dell'Europa occidentale).

Resta da verificare se la comunità è disposta ad accettare questo sistema invasivo di advertising. Occorre ricordare che la stessa Google si è mossa con i piedi di piombo nella sperimentazione della pubblicità legata ai video di YouTube, per non fare scappare la community e rovinare così la propria gallina dalle uova d'oro.

Se invece prenderà piede, potrebbe ridursi drasticamente lo scambio illegale di brani on-line (via peer-to-peer).
Diverso invece è il discorso per lo scambio "off-line", del tipo "prendo un cd musicale, ne masterizzo una copia e via!", più difficile da eliminare.

Al momento gli utenti registrati sono 75 mila.

link: http://www.downlovers.it/

mercoledì 13 febbraio 2008

La web tv può essere sia User Generated che live


Mogulus è una piattaforma per la pubblicazione e condivisione di video che va molto oltre i servizi finora offerti da YouTube o MySpace.
Non si tratta infatti di semplice pubblicazione online di filmati già girati, ma della possibilità di attivare un vero e proprio canale di web-tv live.
E' un raro esempio di realizzazione di IPTV che non sia la solita trasposizione web della tv tradizionale ma che si basi su paradigmi in puro stile web 2.0: abbiamo i contenuti User Generated, la community, i palinsesti personalizzati, il tutto in tempo reale.
Chiunque con una piattaforma del genere può quindi crearsi la propria televisione.

venerdì 8 febbraio 2008

Web 2.0, il viaggio

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